La Giornata Mondiale del Migrante si svolge da più di 100 anni. Istituita nel 1914 da San Pio X aveva come scopo quello di far sentire la vicinanza della Chiesa a tutti gli italiani costretti a lasciare l’Italia. I primi migranti soggetto della giornata erano quindi proprio gli italiani. Con gli anni questa giornata assunse un connotato più ampio e internazionale, diventando la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, momento in cui anche noi della Fondazione San Giuseppe vogliamo far sentire la nostra vicinanza a chiunque sia costretto a muoversi dalla propria terra d’origine: immigrati, rifugiati, profughi.
I bambini rappresentano il 51% dei rifugiati del mondo nel 2015, secondo i dati raccolti dall’UNHCR (gli autori del rapporto non avevano a disposizione dati demografici completi). Molti di loro erano separati dai loro genitori o viaggiavano da soli, un dato che desta molta preoccupazione. In tutto ci sono state 98.400 richieste d’asilo da parte di minori non accompagnati o separati dalle loro famiglie. Questo numero, il più alto mai registrato dall’UNHCR, mostra tragicamente quanto grande sia l’impatto che le migrazioni forzate nel mondo hanno su queste giovani vite.
Come ha scritto Papa Francesco nel suo messaggio: «specialmente quelli che arrivano soli, sono tre volte indifesi: perché minori, perché stranieri e perché inermi […] quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari.
Le migrazioni, oggi, non sono un fenomeno limitato ad alcune aree del pianeta, ma toccano tutti i continenti e vanno sempre più assumendo le dimensioni di una drammatica questione mondiale. […] Sono in primo luogo i minori a pagare i costi gravosi dell’emigrazione, provocata quasi sempre dalla violenza, dalla miseria e dalle condizioni ambientali, fattori ai quali si associa anche la globalizzazione nei suoi aspetti negativi. La corsa sfrenata verso guadagni rapidi e facili comporta anche lo sviluppo di aberranti piaghe come il traffico di bambini, lo sfruttamento e l’abuso di minori e, in generale, la privazione dei diritti inerenti alla fanciullezza sanciti dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia. […] Tra i migranti, i fanciulli costituiscono il gruppo più vulnerabile perché, mentre si affacciano alla vita, sono invisibili e senza voce: la precarietà li priva di documenti, nascondendoli agli occhi del mondo; l’assenza di adulti che li accompagnano impedisce che la loro voce si alzi e si faccia sentire. In tal modo, i minori migranti finiscono facilmente nei livelli più bassi del degrado umano, dove illegalità e violenza bruciano in una fiammata il futuro di troppi innocenti, mentre la rete dell’abuso dei minori è dura da spezzare. Come rispondere a tale realtà?
[…] Con tanta gratitudine guardiamo agli organismi e alle istituzioni, ecclesiali e civili, che con grande impegno offrono tempo e risorse per proteggere i minori da svariate forme di abuso. […] In secondo luogo, bisogna lavorare per l’integrazione dei bambini e dei ragazzi migranti. […] In terzo luogo, rivolgo a tutti un accorato appello affinché si cerchino e si adottino soluzioni durature. Poiché si tratta di un fenomeno complesso, la questione dei migranti minorenni va affrontata alla radice.
Infine, desidero rivolgere una parola a voi, che camminate a fianco di bambini e ragazzi sulle vie dell’emigrazione: essi hanno bisogno del vostro prezioso aiuto, e anche la Chiesa ha bisogno di voi e vi sostiene nel generoso servizio che prestate. Non stancatevi di vivere con coraggio la buona testimonianza del Vangelo, che vi chiama a riconoscere e accogliere il Signore Gesù presente nei più piccoli e vulnerabili. Affido tutti i minori migranti, le loro famiglie, le loro comunità, e voi che state loro vicino, alla protezione della Santa Famiglia di Nazareth, affinché vegli su ciascuno e li accompagni nel cammino; e alla mia preghiera unisco la Benedizione Apostolica.»
Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha sottolineato che «l’aumento di minori migranti interroga le coscienze di ciascuno e l’intera società“. […] L’integrazione degli immigrati, a partire proprio dai più giovani, che ci guardano con maggiore speranza, costituisce una opportunità per loro e per noi, e questa può produrre i risultati migliori se c’è rispetto della legalità e se l’Unione Europea diventa capace di corresponsabilità nel programmare le politiche e nel suddividere impegni e oneri. È questa una sfida che riguarda le persone come le comunità intermedie, le forze sociali, le istituzioni, per sconfiggere le paure e offrire ai giovani, a tutti i giovani, qualunque sia il colore della loro pelle, gli strumenti per diventare protagonisti e costruttori di un mondo sostenibile e più giusto». Mentre la ministra per i Rapporti con il Parlamento, Anna Finocchiaro, ha evidenziato la necessità di «accelerare l’approvazione della legge sui minori non accompagnati. Siamo consapevoli che il provvedimento è di natura parlamentare, ma il governo seguirà con attenzione l’iter della legge e farà di tutto per rimuovere ogni difficoltà tecnica che ne rallenti la più rapida approvazione da parte del Senato».