Nell’ambito dell’organizzazione delle attività annuali previste dal centro diurno socio-riabilitativo “La sorgente”, quest’anno abbiamo pensato di inserire una novità: un progetto sperimentale di pet therapy, individuando come partner l’associazione “Quasi Primi”.
Il nome Pet-therapy deriva dall’unione di due parole inglesi: “pet” (animale d’affezione) e “therapy” (cura) ed è comunemente usato per indicare le “attività e terapie assistite con animali”. Questa forma di terapia, sostenuta dall’idea che gli animali possano migliorare la qualità della vita delle persone, mira a valorizzare le innate capacità “terapeutiche” degli animali domestici.
La pet therapy (tecnicamente definita con l’espressione “interventi assistiti con gli animali”) è intesa come trattamento di supporto e integrazione delle cure clinico-terapeutiche; si affianca dunque alle terapie della medicina tradizionale.
Si distingue tra: terapia, intervento di tipo educativo, intervento ludico-ricreativo.
La terapia è rivolta a persone con patologie fisiche o psichiche ed è finalizzata a curare disturbi fisici, neuro e psicomotori, cognitivi, emotivi e relazionali.
Il progetto “Il Barbazoo” è stato sviluppato in cinque incontri di un’ora ciascuno, a cui hanno preso parte gli utenti Paolo, Filippo, Romolo, Linda, Simone e Barbara.
E’ stato condotto da tre esperti (una conduttrice A.I.U.C.A. per cani da Pet Therapy e due addestratori cinofili riconosciuti ENCI) che hanno utilizzato i propri animali domestici: due cani (Artù, Pastore Tedesco maschio di 3 anni) e (Maya, Golden Retriever femmina di 6 anni) ed un criceto russo, Ivan.
Gli operatori hanno affiancato gli esperti (avendo una maggiore conoscenza degli utenti) ed hanno testimoniato con foto e video il racconto delle giornate.
Il principale obiettivo del progetto “Il Barbazoo” è quello di avvicinare le persone di diverse fasce di età al mondo degli animali, attraverso l’esperienza ed il contatto, e suscitare emozioni e sensazioni nuove.
Nel primo incontro si è notata diffidenza da parte di qualche ragazzo alla presenza degli animali, scomparsa poi a poco a poco. Dapprima si è lavorato sulla delicatezza nell’accarezzare o semplicemente prenderne contatto attraverso i sensi.
Successivamente si è passati ad attività come lo spazzolare e dare del cibo dalla propria mano, o semplici comandi (seduto, a terra, abbaia, zampa) da impartire al cane senza l’uso della forza ma solo con la voce.
Il progetto è stato inteso come propedeutico, con l’obiettivo di individuare un reale coinvolgimento e gradimento degli ospiti.
Inoltre l’attività è servita a promuove il benessere delle persone nel proprio ambiente di vita; per il futuro ci piacerebbe portare la fiducia e l’interesse che gli utenti hanno acquisito nei confronto degli animali, da un contesto estremamente protetto alla realtà urbana, nella quale confrontarsi con paure e difficoltà.
L’esperienza è stata molto positiva sia per noi operatori che per i nostri ospiti. Così ci auguriamo che Simone, Paolo, Linda, Romolo, Barbara, Filippo (e molti altri) possano continuare ad essere coinvolti in attività di questo genere.
Credo che il compito di noi operatori sia quello di scoprire tutto ciò che la persona disabile è in grado di fare, al di là della diagnosi, imparando ad osservare e non a prevedere o immaginare, quelle che possono essere le aree “funzionanti”, favorendo il loro sviluppo e potenziamento.
Vi racconteremo in un prossimo articolo le emozioni e sensazioni che hanno suscitato in noi i ragazzi nel loro rapporto con gli animali e i progressi che hanno fatto nei vari incontri!
Il Responsabile del Centro La Sorgente Daniele Stefanini