Testimoniare per non dimenticare. Giovedì 15 marzo a Casa Clementini si è tenuto l’incontro “Vittime e conflitti. La dignità negata” organizzato dall’ Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra ONLUS e dall’Associazione Agevolando, sede di Rimini.
Hanno partecipato i ragazzi di Casa Borgatti e Casa Clementini ed alcuni ex ospiti delle due Comunità.
È intervenuto Franco Leoni, consigliere dell’ANCV, uno dei pochi sopravvissuti agli eccidi di Monte Sole, noti come strage di Marzabotto.
La testimonianza di Franco è stata molto toccante, intessuta di sofferenza, ma piena di forza.
Un giorno la mia vita mi ha colpito così forte che mi ha insegnato a resistere… A volte è necessario voltare pagina e ricominciare da zero, anche se è difficile e fa male.
Le parole di Franco hanno colpito molto i ragazzi, i loro sguardi erano attenti e avevano voglia di ascoltarlo.
Franco racconta che era solo un bambino quando il 29 Settembre 1944 ha perso tutto e si è trovato solo. Il rumore incessante e costante delle mitragliatrici che gli hanno portato via la mamma incinta e la nonna, il buio della notte e la fame, i 3 proiettili che non l hanno ucciso, la sopravvivenza tira fuori capacità che non pensi di avere. Franco mentre parla si commuove, allora Sima (ex ospite) gli domanda come ha fatto a sopportare tutto questo dolore. Franco le risponde che il perdono è il senso che ha trovato alla sua sopravvivenza, perché perdonare rende migliori e libera il resto della propria vita.
La testimonianza diviene dunque il potere consolatorio della memoria: è importante conoscere per capire, interrogarsi sullo sterminio dell’uomo contro altri uomini, per non dimenticare.
Ricordare le vittime civili di guerra può sembrare qualcosa che non tocca i ragazzi direttamente, in realtà non è così, perché alcuni di loro sono stranieri, scappati dai loro paesi a causa della guerra, o la guerra l’hanno vista e sentita nel loro viaggio per arrivare in Italia.
Giornate come questa non servono solo a commentare le tante persone uccise crudelmente senza pietà, servono a ricordare che ogni giorno si manifestano tante piccole discriminazioni verso chi ci sembra diverso da noi. È importante fermarsi a riflettere, per non rimanere nascosti nell’ignoranza e nell’indifferenza. Occorre ricordare e capire. Uno strumento importante per farlo è quello di ascoltare la voce dei testimoni, di chi è stato direttamente coinvolto nella guerra proprio come Franco Leone.
Dopo un attimo di silenzio Eris (ex ospite) prende spunto dalla storia di Franco per parlare della dittatura e della guerra del paese dal quale proviene.
Questo incontro ci ha permesso di caldeggiare con i nostri ragazzi, partendo dall’articolo 11 della costituzione, una riflessione sulla sofferenza che lega i fenomeni delle vittime civili di guerra di ieri e di oggi, riflettendo anche su fatti quotidiani come il saluto fascista di un calciatore dopo un goal contro la squadra di Marzabotto.
A conclusione dell’ incontro è stata letta la bellissima poesia che Franco ha scritto per sua madre e che si trova anche sul sentiero di Monte Sole.
Il 22 Aprile le Comunità Casa Borgatti e Casa Clementini percorreranno l’Itinerario del Memoriale, PER NON DIMENTICARE.
L’educatrice di Casa Clementini Elisa Sacchetta